25/06/2016 Castel Baronia

I FASE: Consultazione e ascolto el territorio
III Incontro “ Percorso di definizione della Strategia di Sviluppo Locale”

Sostegno allo sviluppo LEADER, PSR Regione Campania 2014-2020 – Misura 19

Si è concluso il terzo incontro organizzato dal Gal Irpinia e dal Gal Ufita per la definizione della strategia di sviluppo da candidare al bando previsto dalla Misura 19 del PSR 22014-2020.

E’ stato Felice Martone, sindaco di Castel Baronia – splendida cornice del convegno – a dare il via ai lavori introducendo i vari ospiti del dibattito.

Carmine Famiglietti, Presidente Comunità Montana Ufita, ha ricordato quale grande opportunità rappresenti la Misura 19: «Se si forma un’area vasta, cosa gradita ai finanziamenti europei, abbiamo più possibilità di avere risorse per il territorio. La misura 19 mette a disposizione 100 milioni di euro per finanziare i Gal che sono solo 13 nella Regione. Andare da soli non conviene. Bisogna tener conto dell’omogeneità del territorio. La regione ha stabilito degli obiettivi e ha individuato delle zone di intervento. La regione Campania ha già creato delle zone omogenee in base alle peculiarità ed alle condizioni geografiche. Abbiamo la possibilità di entrare nei finanziamenti e di accedere ad un contributo massimo di 12 milioni di euro».

E’ stato spiegato, nei dettagli, cosa sia un GAL e quali siano le sue funzioni grazie al contributo di Franco Archidiacono, Presidente Gal Ufita che ha snocciolato tutti i progetti attualmente in gioco: «Bisogna puntare sugli elementi caratterizzanti il territorio: sviluppo turistico della Via Francigena, il regio tratturo, un sistema sentieristico di 187 km nella baronia e nell’arianese, la candidatura a parco comunale sull’area della ZTS, con l’organizzazione dei comuni della Baronia, un parco di interesse regionale a Frigento, l’asse strategico dell’alta capacità, un progetto dell’ASL con i comuni della Baronia per erogare i servizi minimi per la popolazione. In questo corollario politico-amministrativo noi vogliamo andare ad inserirci».

«Ma il Gal cosa può fare?»- si è domandato Archidiacono: «Dovrà strutturarsi su una parte strategica per i fabbisogni delle singole comunità, preparare il territorio, le diverse aree dovranno ragionare insieme per creare tre nuove filiere. Dobbiamo guardare al di là del bando regionale. Preparare il territorio per un distretto rurale legato a 42 comuni, con oltre 140.000 abitanti, dare un futuro a questo territorio. Un’altra azione è quella del contratto di fiume Sabato, Ofanto, Calore-Ufita che si avvia all’interno di una programmazione su 4 anni. Far nascere un distretto energetico: già da 5 anni si era avviato un discorso energetico irpino che si è arenato, adesso bisogna trarre da questi virtuosismi un insegnamento. In 4 anni il Gal può fare informazione, animazione e preparare le comunità. Il gal deve anche lavorare per cerare una segnaletica di base per muoversi sul territorio, per i punti strategici, per i turisti e per noi».

Archidiacono si è soffermato anche sugli aspetti operativi, i quali, per il Presidente, sono legati alla filiera agroalimentare, zootecnica e sul patrimonio boschivo: «Come aiutare gli imprenditori agricoli a crescere? Prima di tutto con il riconoscimento della qualità e processo di autoresponsabilizzazione sulla qualità. Aiutare i gruppi spontanei di agricoltori, anche le sigle sindacali, per strutturare un disciplinare, un regolamento, una filiera produttiva, fino alla potenzialità commerciale, la promozione sui mercati internazionali, con la creazione dei gruppi di acquisto solidale. È un processo che va guidato».

Nello specifico si è ragionato sugli sviluppi legati alla produzione della canapa e dello zafferano che possono ampliare l’indotto del territorio. Altri due temi sono legati all’immateriale: esaltazione delle tradizioni e delle nostre peculiarità. Ipotizzare una strategia di sviluppo che crei internazionalizzazione con gli altri Gal.
«Il Gal deve e vuole ragionare con le comunità e con i territorio – ha concluso Archidiacono - è un progetto che va fatto insieme. La scommessa si vince insieme».

Vanni Chieffo, Presidente Gal Irpinia si è speso per ricordare l’importanza di questa “maratona” volta ad incontrare le comunità dei territori: «I progetti calati dall’alto non servono più, l’Europa chiede concertazione. Abbiamo dato modo, tramite modulistica, di partecipare con un proprio contributo. Dal momento dell’uscita del bando ci siamo prodigati. L’Ufita e il Terminio rappresentano tutto quello che c’è in Irpinia, dagli anni ‘90 l’azione era solo rivolta all’innovazione in agricoltura. Questo discorso ha dato dei grossi risultati che ci hanno incoraggiato verso la seconda esperienza. La nostra azione oggi si lega ai cinque sensi: a cominciare dalla vista. Solo 20 anni fa avevamo un paesaggio molto povero oggi completamente modificato. C’è l’udito inteso come i nostri dialetti, le nostre musiche, la cultura contadina era un quadro diverso da quello che è oggi. Gli odori dei nostri centri storici potrebbero essere la nostra ricchezza per chi qu viene a trovare beneficio immergenedosi nella vita slow dei nostri comuni. È questa la nostra ricchezza. Fino ad arrivare ai prodotti e alla riscoperta dei vecchi mestieri. Negli anni trascorsi otto milioni di euro hanno finanziati 60 nuove imprese dove la prevalenza dei beneficiari è femminile, laureati, giovani e non provenienti dal mondo dell’agricoltura. Sul nostro territorio c’è una gioventù che non si rassegna all’emigrazione e al precariato. Siamo vicini a quelle associazioni che promuovono questi giovani. Abbiamo pensato ad un contenitore diverso, un modello di sviluppo diverso: il distretto rurale, quello della filiera di qualità, degli imprenditori che lavorano insieme per un obiettivo. Potremmo essere un esempio per le regioni meridionali perché immaginiamo di aver già creato qualcosa dal quale partire».

Salvatore Loffreda, Direttore Coldiretti Campania, ha ragionato proprio sugli sviluppi del bel sodalizio sviluppato tra Gal Irpinia e Gal Ufita ricordando l’importanza dell’ascolto del territorio: «Ci aspettavamo delle misure diverse dal PSR. Gli sviluppi del territorio non possono essere catalogati nella stessa programmazione, il programma deve nascere sul territorio. Dobbiamo stare attenti ad evitare che i progetti si accavallino come quelli tra PSR e quelli presentati tramite Gal. Vogliamo rendere possibile questa micro-filiera delle aree interne, però dobbiamo accompagnare gli imprenditori in un percorso di crescita. Non dobbiamo più pensare di chiedere finanziamenti per sagre o fiere, ma per un evento che diventi tale, basta spendere soldi a pioggia. Coldiretti sarà vicina a questo progetto e cercherà di far dialogare tutti gli stakeholder del territorio».

L’Onorevole Luigi Famiglietti è intervenuto nel dibattito ed ha spiegato come si stia lavorando per creare un’area omogenea: «Cinque anni fa mettemmo insieme la zona dell’Ufita con il Terminio, con dei risultati visibili e apprezzabili. Nel resto di Italia ci sono molti enti che hanno dimostrato nei fatti che la società del Gal può fungere da agenzia di sviluppo locale. Può e deve essere l’interlocutore per dare una panoramica complessiva dei finanziamenti, delle disponibilità e delle opportunità. Tanti giovani hanno dato vita ad imprese, bisogna incentivare i ragazzi che accettano la scommessa di rimanere qui. Cercare di utilizzare questo tempo organizzando meno convegni pubblici e più tavole rotonde con gli amministratori per capire le reali disponibilità, così quando verranno aperte le misure gli amministratori saranno pronti. I fondi europei devono far crescere l’economia dei territori, l’auspicio è cercare di utilizzare al massimo le risorse europee. Stiamo lavorando per un’area omogenea, situata all’interno dell’area vasta. Abbiamo dato vita alla convenzione che ha messo insieme tutti i comuni del piano di zona di Ariano Irpino. Collegare la Baronia ai parchi regionali con un corridoio ecologico. In questa fase di studio bisogna individuare i prodotti che possono fare da traino. Abbiamo raggiunto un assetto giusto con questo Gal. Dobbiamo essere consapevoli della qualità che c’è qui dal punto di vista imprenditoriale e amministrativo e puntare su di essa per un vero sviluppo territoriale».

Photogallery
« torna indietro
powered by •••STAYAPP